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Scoperti due oggetti ghiacciati unici nella galassia

Scoperti due oggetti ghiacciati unici nella galassia
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Una scoperta unica sfida le teorie astronomiche: due enigmatici oggetti potrebbero appartenere a una classe stellare mai vista.

Scoperti due oggetti ghiacciati unici nella galassia
Photo by RonaldPlett – Pixabay

Due insoliti oggetti ghiacciati, mai visti prima, emergono nella nostra galassia, aprendo la possibilità all’esistenza di una nuova classe di stelle. La scoperta, risalente al 2021 e realizzata dal team di Takashi Shimonishi dell’Università di Niigata, ha rivelato queste enigmatiche sfere di gas congelato, situate in una regione del cielo eppure distanti tra loro. La loro natura indecifrabile ha lasciato gli astronomi interdetti: benché simili a densi agglomerati di gas o astri appena nati, la loro posizione remota e la singolarità della loro formazione sollecitano domande sulla loro origine.

Le origini sfumate degli oggetti ghiacciati

L’osservazione iniziale di questi oggetti ha usufruito della tecnologia del telescopio spaziale giapponese AKARI, operativo tra il 2006 e il 2011. Tuttavia, la limitata risoluzione dello strumento ha ostacolato un’esplorazione dettagliata delle lunghezze d’onda della luce, mantenendo incerta la loro identificazione. Per ottenere maggiore chiarezza, il team ha impiegato il radiotelescopio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) in Cile. Anche con queste potenziate capacità di osservazione, gli oggetti sfuggono alle categorie conosciute.

«Non abbiamo trovato alcuna teoria che spieghi l’energia spettrale che emettono», ha comunicato Shimonishi. Le dimensioni di questi ghiacciati elementi, rivelate da ALMA, risultano relativamente contenute rispetto alle classiche nubi di gas, essendo comparabili al nostro sistema solare o leggermente maggiori. Sono formati da monossido di carbonio e monossido di silicio, con un’alta concentrazione di silicio spesso legata a violente esplosioni cosmiche, come nel caso delle giovani stelle che espellono materiale. Tuttavia, le loro ridotte dimensioni, l’isolamento e l’abbondanza di ghiaccio non coincidono con quanto osservato in fenomeni simili.

Enigmatici presagi di nuovi astri?

Gli oggetti localizzati nella nostra galassia presentano un enigma degno di nota. L’“Oggetto 1” si trova a circa 10 kiloparsec, ossia 30.000 anni luce, mentre il secondo dista circa 13.4 kiloparsec, equivalenti a 43.000 anni luce. «Un lavoro affascinante, ma altrettanto sconcertante», commenta Jane Greaves dell’Università di Cardiff. Le sfere mostrano temperature talmente basse da consentire la presenza di ghiaccio, eppure emettono una luce a infrarossi tipica degli astri celesti, una contraddizione che al momento sfida ogni spiegazione. Potrebbe trattarsi di una forma ancora sconosciuta di stella? Rispondere a questa domanda richiede di esplorare a fondo le differenze tra i due oggetti, le cui similitudini restano ancora un mistero irrisolto.

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Photo by mattiaverga – Pixabay

Scoperte future con il James Webb Space Telescope

Il team di Shimonishi ha avanzato una richiesta di utilizzo del James Webb Space Telescope (JWST) per studiare questi oggetti. Grazie alla sua elevatissima sensibilità e capacità di risoluzione spettrale, il JWST potrebbe illuminare dettagli finora nascosti del ghiaccio e delle polveri, agevolando il metro per ricostruire la loro storia termica. In tale precisione potrebbe nascondersi la chiave per disvelare il mistero che attornia questi oggetti e, chissà, inaugurare una nuova pagina nella comprensione del nostro universo. L’aspettativa di nuove scoperte è alta e il mondo scientifico è pronto a svelare i segreti di queste sfere luminose e ghiacciate dispiegate tra le stelle.