Home » Scienza » Arrivano i marziani: trovate forme di vita su questo pianeta

Arrivano i marziani: trovate forme di vita su questo pianeta

Arrivano i marziani: trovate forme di vita su questo pianeta
Photo by 51581 – Pixabay
Lettura: 3 minuti

Il telescopio James Webb ha rilevato composti organici nell’atmosfera del pianeta, tra cui dimetilsolfuro, prodotto da alghe terrestri.

Arrivano i marziani: trovate forme di vita su questo pianeta
Photo by 51581 – Pixabay

È bastato un dettaglio, un’indicazione flebile ma affascinante, per far impennare l’attenzione della comunità scientifica: su K2-18b, un pianeta situato a 124 anni luce dalla Terra, sono state rilevate tracce chimiche che potrebbero suggerire la presenza di vita. La notizia ha subito fatto il giro del mondo, alimentando speranze e interrogativi. Il pianeta, conosciuto anche come EPIC 201912552 b, orbita attorno a una stella nana rossa chiamata K2-18. Scoperto nel 2015 grazie al telescopio Kepler, ha una massa otto volte superiore a quella terrestre e completa la sua orbita in soli 33 giorni. Ma ciò che lo rende davvero speciale è la sua posizione: si trova all’interno della zona abitabile della sua stella.

Una firma chimica da non sottovalutare

A colpire maggiormente gli studiosi sono state alcune particolari “biosignature”, ovvero indizi chimici che solitamente si associano a forme di vita. Il telescopio spaziale James Webb ha rilevato la presenza di metano, anidride carbonica e, soprattutto, dimetilsolfuro — un composto organico che sulla Terra viene prodotto principalmente dalle alghe marine. Una scoperta che, se confermata, potrebbe costituire la prova più convincente mai raccolta finora dell’esistenza di vita extraterrestre. “Quello che osserviamo a questo stadio sono indizi di una possibile attività biologica al di fuori del sistema solare. Per essere franco, penso che questo sia il caso più vicino a una caratteristica che possiamo attribuire alla vita”, ha dichiarato il dottor Nikku Madhusudhan, astrofisico dell’Università di Cambridge.

Il ruolo chiave del telescopio James Webb

Decisivo, in questa nuova fase dell’esplorazione spaziale, è stato il contributo del telescopio James Webb. Le sue capacità di osservazione hanno permesso di penetrare le dense nubi dell’atmosfera di K2-18b e di individuare composti che sarebbero rimasti invisibili agli strumenti precedenti. I ricercatori anglo-americani coinvolti nello studio hanno evidenziato come la combinazione di gas individuata sia coerente con potenziali processi biologici. Certo, è ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma le premesse sono straordinarie. Per la prima volta, l’umanità si trova davanti a segnali che potrebbero cambiare la nostra comprensione dell’universo.

Arrivano i marziani: trovate forme di vita su questo pianeta
Photo by LoganArt – Pixabay

Tra entusiasmo e cautela

L’entusiasmo è palpabile, ma non manca una certa dose di prudenza. Ogni dato raccolto deve essere verificato con ulteriori osservazioni, e ogni ipotesi sottoposta a rigorose analisi. “Questo è un momento cruciale. È la prima volta che l’umanità intravede potenziali biofirme su un pianeta situato nella zona abitabile della sua stella”, ha affermato l’autore dello studio, pubblicato su Astrophysical Journal Letters. La prudenza, dunque, non spegne l’emozione: se le prossime rilevazioni confermassero l’origine biologica delle sostanze rilevate, ci troveremmo davanti a una svolta epocale.