La montagna tibetana è considerata sacra da buddisti e induisti, e il divieto di scalata è imposto per fede e sicurezza.

Con un’altezza impressionante di 6638 metri, il Mount Kailash in Tibet è più di una semplice montagna: è un simbolo sacro e inviolabile. La sua scalata è vietata, ma questo non ferma i numerosi pellegrini che ogni anno si avventurano a piedi lungo il suo perimetro. Scopriamo perché questa vetta resta inaccessibile agli alpinisti e che significato ha per le varie religioni.
Nascosta tra le maestose vette dell’Himalaya, una montagna si distingue non solo per la sua altezza ma per il suo valore spirituale inestimabile.
Il simbolo sacro del Tibet
Contrariamente alla popolare vetta dell’Everest, il Mount Kailash non è accessibile agli scalatori. Questa montagna, parte integrante dei monti Gangdisê, non solo impone un divieto per motivi di sicurezza, ma è al centro delle credenze di diverse religioni. Buddisti, induisti, giainisti e praticanti del Bön vedono questa vetta come la dimora del dio Shiva, attribuendole una sacralità che va oltre ogni altitudine.
La tradizione vuole che circondare il monte a piedi, un rituale di 52 chilometri, porti fortuna e purificazione dell’anima. Ogni anno, migliaia intraprendono questo pellegrinaggio, camminando in senso orario o antiorario a seconda della loro fede. Questo viaggio spirituale, concluso solitamente in tre giorni, offre ai pellegrini una connessione speciale con il divino.
Sfide tecniche e divieti rigidi
Non sono solo la sacralità e il rispetto religioso a proteggere il Mount Kailash dall’assalto degli scalatori. Il suo profilo è caratterizzato da versanti ripidi che sfidano anche gli alpinisti più esperti. Con un picco tra i più elevati dell’Himalaya, la montagna pone tecniche sfide che ne rendono difficile la conquista. Tali difficoltà tecniche, insieme all’alta elevazione, scoraggiano qualsiasi tentativo imprudente di scalata.
Le autorità tibetane hanno stabilito norme ferree che vietano l’ascesa, non solo per tutelare la sacralità del luogo, ma anche per garantire la sicurezza. Questa combinazione di rispetto spirituale e di precauzioni rende il monte praticamente inaccessibile agli scalatori.

Tentativi e conseguenze
Nonostante il divieto, qualche temerario ha cercato in passato di scalare il Mount Kailash, sfidando sia leggi che credenze. Questi tentativi non autorizzati sono stati, senza eccezione, frustrati dalle autorità locali che, al loro ritorno, hanno inflitto multe severe a coloro che hanno osato violare la sacralità del monte.
Il mito e il mistero che circondano il Mount Kailash continuano a ispirare pellegrini e scalatori. Per i viaggiatori moderni, rispettare le tradizioni e le leggi è cruciale, riconoscendo il monte come un luogo di adorazione eterna piuttosto che una semplice vetta da conquistare.