Le città italiane rischiano violazioni delle norme europee sui livelli di PM10. Serve subito una strategia per la mobilità sostenibile e l’energia pulita.
Città afflitte da nuvole tossiche, spazi urbani sempre più invivibili e una corsa contro il tempo per centrare gli obiettivi europei del 2030: ecco il quadro tracciato dal rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente mentre prende il via la campagna Città2030.
L’aria irrespirabile delle città italiane emerge con forza nel rapporto di Legambiente “Mal’Aria di città 2025”, una chiamata urgente all’azione mentre le città si preparano a fronteggiare i drammatici dati sui livelli di inquinamento atmosferico. Alla soglia del 2030, le previsioni sono tutt’altro che rassicuranti: da Milano a Verona, un’intera nazione arranca nella lotta contro lo smog. Mentre il tempo stringe, Legambiente accende i riflettori sulla campagna itinerante Città2030, sperando di catalizzare le trasformazioni necessarie per un futuro sostenibile.
L’erosione dell’aria pulita in Italia
Nel 2024, Frosinone e Milano risaltano come i centri urbani più colpiti, avendo registrato 68 giorni di livelli di PM10 oltre i limiti giornalieri sanciti dalla legge. Non solo, città come Verona e Vicenza seguono immediatamente, dipingendo un quadro drammatico di un problema che abbraccia l’intero territorio. Un totale di 50 stazioni di rilevamento, disseminate in 25 città su 98, hanno testimoniato lo sfacelo dell’aria respirabile, un chiaro indicatore che la questione è sia diffusa che strutturale.
Secondo le norme attualmente vigenti, nessuna città supera ancora le medie annuali stabilite. Tuttavia, questo confortante dato non è destinato a durare. Con l’avvento dei nuovi standard europei, il 70% delle città italiane andrebbe incontro a una violazione del limite di PM10 se non agisse con urgenza. Il futuro si delinea ancora più cupo per molte metropoli già in difficoltà.
Azioni coraggiose: una necessità immediata
“Il 2030 è alle porte,” sottolinea Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, che sprona a una svolta immediata nelle politiche ambientali e urbane. La trasformazione richiesta non può più attendere, passando dalla mobilità sostenibile alla riqualificazione energetica degli edifici. Zampetti è deciso: è ora di liberarsi degli strumenti di riscaldamento obsoleti e inquinanti, puntando invece su soluzioni che integrino tecnologie moderne e pulite, come le pompe di calore.
Il settore agrozootecnico, particolarmente critico in aree come il bacino padano, necessita di una revisione che riduca le emissioni nocive. Questo è solo uno dei settori che richiede azioni mirate per risolvere uno dei più pressanti problemi ambientali del nostro tempo. Scelte ponderate porteranno a città più abitabili, rispecchiando l’ambiziosa visione del “modello città dei 15 minuti”, riducendo drasticamente l’impatto delle attività umane sull’ambiente urbano.
Città2030: verso una nuova mobilità urbana
Oggi segna l’inizio della campagna Città2030, un’iniziativa che si propone di rivoluzionare il modo in cui le città italiane affrontano la questione della mobilità urbana. Questo tour, che attraverserà 20 città fino al 18 marzo, si pone come un palcoscenico per il dialogo tra amministratori locali, esperti e cittadini. Una sfida condivisa è quella di rendere i centri urbani più accessibili e sicuri entro l’anno chiave, il 2030.
Attraverso incontri e dibattiti, la campagna intende catalizzare il cambiamento, promuovendo il trasporto pubblico e l’adozione di mezzi elettrici, senza tralasciare l’importanza di pedonali e ciclabili che favoriscano gli utenti più deboli. Eventi a supporto di questa visione comprendono flash mob e iniziative di bike to school, mentre le città si preparano ad affrontare l’inevitabile transizione verso nuove modalità di spostamento.
Con un impegno collettivo, Legambiente spera di portare le città italiane in linea con la direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore nel 2030. Nel frattempo, la campagna continua a sensibilizzare l’opinione pubblica, chiedendo politiche più stringenti, dall’uso del suolo all’emissione veicolare, consolidando il futuro di un’Italia più verde e respirabile.