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Il Cile vieta i test animali nei cosmetici

Il Cile vieta i test animali nei cosmetici
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La nuova normativa cilena vieta importazione e vendita di prodotti testati su animali, promuovendo un’industria etica e sostenibile.

Il Cile vieta i test animali nei cosmetici
Photo by Kirgiz03 – Pixabay

Il Cile rompe con il passato: una nuova legge rivoluziona l’industria cosmetica, vietando i test sugli animali e aprendo la strada a pratiche più etiche.

Il Cile ha recentemente tracciato un’importante linea di demarcazione nella tutela degli animali. Con l’entrata in vigore della legge 21.646, il paese si unisce a un gruppo selezionato di nazioni che rifiutano l’utilizzo di test sugli animali nei cosmetici. Un segnale chiaro e deciso di cambiamento che garantirà ai consumatori prodotti cruelty-free, segnando una svolta significativa nell’approccio all’industria della bellezza.

Un traguardo legislativo significativo

Il cammino verso l’approvazione di questa legge è stato lungo e tenace. Sostenuto da Te Protejo, un’organizzazione no-profit cilena, insieme a Humane Society International, il disegno di legge ha visto la sua approvazione definitiva da parte del Senato nel dicembre 2023, con un consenso che quasi unanime. La normativa impone un divieto totale sulla sperimentazione animale per cosmetici, profumi e prodotti per la cura personale. Questa misura si estende non solo ai prodotti finali ma anche ai singoli ingredienti, tutelando ogni fase del processo produttivo.

Inoltre, la legge va oltre i confini nazionali, bandendo l’importazione e la vendita di prodotti testati sugli animali all’estero. La normativa si propone di adottare metodi alternativi di sperimentazione, già riconosciuti dal cileno Institute of Public Health e dall’OCSE. Tuttavia, vengono contemplate eccezioni ben precise: in assenza di valide alternative per testare la sicurezza del prodotto, o nel caso di ingredienti regolamentati, i test sugli animali potrebbero essere autorizzati.

Normative rigorose e sanzioni severe

Con l’introduzione della nuova normativa, i brand che rispettano tali requisiti possono etichettare i loro prodotti come “cruelty-free”, un vantaggio competitivo non indifferente in un mercato sempre più attento all’etica e alla sostenibilità. Al contempo, la legge prevede pene rigorose per chi non rispetta le disposizioni. Le aziende che utilizzeranno etichette ingannevoli o che procederanno con test non autorizzati potrebbero subire pesanti multe e affrontare conseguenze penali determinate dal codice penale cileno.

Nicole Valdebenito, direttrice dell’advocacy di Te Protejo, sottolinea come questa legge rappresenti un pilastro fondamentale per i diritti degli animali in Cile, oltre a fungere da modello per l’intera America Latina. Il percorso verso tale successo è stato lastricato da innumerevoli iniziative di sensibilizzazione, coronate da campagne globali come il corto animato #SaveRalph, che ha coinvolto un pubblico planetario.

Il Cile vieta i test animali nei cosmetici
Photo by AlainAudet – Pixabay

Verso un futuro più etico per l’industria cosmetica

L’entrata in vigore di questa legge non è solo un successo per i diritti degli animali, ma un passo verso un futuro innovativo per l’intera industria. Dimostra come l’etica possa viaggiare di pari passo con l’innovazione tecnologica, creando un mondo in cui il rispetto per la vita animale è centrale. Ora, l’auspicio è che questo esempio stimoli altri paesi ad adottare misure analoghe, eliminando definitivamente pratiche considerate da molti come obsolete.

Il Cile, con la sua decisa presa di posizione, offre una nuova prospettiva, unendo progresso e compassione in una visione di bellezza che non sacrifica alcuna forma di vita. Con questa mossa, non solo compie un passo avanti verso un’industria più umana, ma lancia un messaggio forte e chiaro al mondo intero: i tempi per un cambiamento etico sono maturi.