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Clima e Artico: lo scioglimento del ghiaccio favorisce la Tundra

Clima e Artico: lo scioglimento del ghiaccio favorisce la Tundra
Photo by hunt-er – Pixabay
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Le piante colonizzano le terre emerse dal ritiro dei ghiacci, ma gli scienziati avvertono sui pericoli della liberazione di gas serra.

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Nelle remote terre polari dell’Artico, un sorprendente fenomeno di trasformazione sta prendendo forma sotto gli occhi degli scienziati: l’espansione rapida della tundra. Questa mutazione del paesaggio è oggetto di un importante studio condotto dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), in collaborazione con prestigiose istituzioni scientifiche come l’Alfred Wegener Institute e il Joint Research Center Eni Cnr. Questo lavoro, pubblicato su Nature Communications Earth & Environment, mette in luce il legame tra il declino della copertura di ghiaccio marino e il ritrarsi dei ghiacciai, e questa fioritura vegetativa nelle aspre regioni artiche.

Sedimenti marini svelano il passato della Tundra

Grazie a un’attenta analisi chimica dei sedimenti marini raccolti nelle Isole Svalbard, in Norvegia, i ricercatori hanno rilevato tracce di un notevole cambiamento ecologico. Questo fenomeno ha avuto luogo tra la Piccola Età del Ghiaccio (1400-1900 d.C.) e il recente secolo, coincidente con il riscaldamento globale antropogenico. Tommaso Tesi, l’autore principale dello studio, sottolinea l’importanza di questo lavoro: “È la prima ricostruzione che collega il declino del ghiaccio marino e il ritiro dei ghiacciai con l’aumento della vegetazione nelle Svalbard”. Con la diminuzione del ghiaccio marino iniziata nel XX secolo, la vegetazione terrestre ha cominciato a proliferare, suggerendo un significativo ampliamento della tundra.

Un nuovo volto per il paesaggio Artico

Il fenomeno di inverdimento, noto anche come “greening”, ha portato a una diversificazione delle comunità vegetali nell’Artico. Inizialmente, muschi e licheni hanno colonizzato i terreni emersi dal ritiro del ghiaccio. Tuttavia, con il miglioramento progressivo delle condizioni del suolo e con la nuova ricchezza di materia organica, anche le piante vascolari hanno trovato un terreno fertile per prosperare. Gianmarco Ingrosso, del Cnr-Iret, osserva che tra le specie favorevolmente colpite vi è il Salix polaris, un arbusto che beneficia delle condizioni climatiche più miti.

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Sfide e Opportunità Ecologiche dell’Inverdimento Artico

L’espansione della tundra non è priva di interrogativi, specialmente riguardo alla sostenibilità ecologica dell’Artico. Da una parte, la crescita vegetativa può aumentare il sequestro del carbonio atmosferico; dall’altra, il radicale cambiamento di aree precedentemente ghiacciate può modificare in modo cruciale i cicli biogeochimici e gli habitat faunistici autoctoni. Gli esperti del Cnr mettono in guardia sui possibili rischi: “La fusione del permafrost, accelerata dall’aumento delle temperature, potrebbe liberare enormi quantità di gas serra, potenzialmente vanificando i benefici dell’aumentata biomassa vegetale.” Questo scenario rappresenta un serio avvertimento per i fragili ecosistemi polari.

Nell’ambito dei progetti Paige e Eni-Cnr Joint Research, lo studio amplia la comprensione delle complesse dinamiche tra clima, criosfera ed ecosistemi terrestri. Ricorrendo a marcatori vegetali innovativi, gli scienziati hanno colmato una lacuna nella conoscenza della storia dell’inverdimento artico, offrendo un insight unico sulla reazione della tundra ai cambiamenti climatici e sulle probabili direzioni future delle regioni polari.